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A Trieste tra “bagni” in mare e… mostre!

ginestre Trieste

Trieste città d’arte ma anche città di mare: quindi… portatevi pure il costume! 😉

Perché visitando Trieste non vi immergerete solamente nell’atmosfera austroungarica che si respira passeggiando tra le vie del centro, ma potrete prendervi una pausa dal caldo facendo una nuotata o un tuffo negli stabilimenti cittadini.

A cominciare dalla Terrazza Ausonia: qui vi sembrerà di essere stati catapultati in un film degli anni 70! 😉

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Vicino a questo storico stabilimento troverete il più famoso bagno di Trieste, la Lanterna, detto El Pedocìn, dove qui un film l’hanno interamente girato!

Si tratta dell’Ultima Spiaggia, film documentario di Thanos Anasopoulos e Davide Del Degan presentato al Festival di Cannes lo scorso anno e che racconta la storia e le vite di questo luogo sospeso nel tempo.

La particolarità? Un muro divide gli uomini dalle donne e guai a tirarlo giù!

Bagno la Lanterna, detto "El Pedocin" ph. Massimo Cetin

Bagno la Lanterna, detto “El Pedocin” ph. Massimo Cetin

Uscendo da Trieste potrete fare il bagno – a Trieste si usa dire così – pure sul lungomare di Barcola stendendovi sulle caratteristiche piattaforme chiamate “Topolini” oppure fare un salto allo stabilimento Sticco a pochi metri dal Castello di Miramare e dalla Riserva Marina WWF.

Ma se i “bagni cittadini” non fanno per voi, ci sono le spiagge libere in Costiera – anche naturiste – o il lussuoso borgo marinaro di Portopiccolo.

Insomma, durante la vostra vacanza a Trieste potrete rinfrescarvi e riposare dopo aver visitato una bellissima mostra.

A partire da “Robert Capa in Italia” nella nuova ala rinnovata de Castello di San Giusto sede dell’Alinari Image Museum.

Un post condiviso da Alinari Image Museum (@alinarimage) in data:

La mostra, visitabile fino a domenica 17 settembre, racconta gli anni della seconda guerra mondiale in Italia, con 35 fotografie originali incorniciate e oltre 100 immagini del biennio 1943 – 44, consultabili nello spazio multimediale dell’Alinari Image Museum.

Nell’incantevole cornice del Salone degli Incanti – ex Pescheria fino al 20 agosto potrete ammirare oltre 200 opere della collezione Cavallini-Sgarbi, fra dipinti, disegni e sculture dalla fine del Quattrocento alla metà del Novecento nella mostra “Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi“. Rispetto alle precedenti edizioni svolte in altre città, la mostra ospita anche una selezione di oltre 50 artisti triestini o attivi a Trieste.

Un post condiviso da Gigliola Antonazzi (@gigliolantonazzi) in data:

Infine, nelle rinnovate Scuderie del Castello di Miramare il 23 giugno è stata inaugurato la mostra “Il Liberty e la rivoluzione europea delle arti“.

liberty-miramare-banner

Fino al 7 gennaio potrete visitare questa mostra che raccoglie opere di grandi artisti del calibro di Jan Preisle e Alphonse Mucha, uno dei più importanti e rappresentativi protagonisti dell’Art Nouveau in Europa, del viennese Gustav Klimt e di Koloman Moser. Quindi le firme nei gioielli di Emanuel Novák, Josef Ladislav Nemec e Franta Anýž; le celebri vetrerie boeme e le creazioni di Adolf Becker t e Karl Massanetz, pioniere della decorazione a freddo dei vetri; i grandi nomi di Jan Kot?raJosef Hoffmann e Leopold Bauer, allievi della Wiener Akademie e di Otto Wagner, soprattutto per gli arredi, come pure dell’architetto Pavel Janák esponente principale dell’associazione praghese Art?l.

Vi abbiamo fatto venire voglia di venire a Trieste? Vi aspettiamo nelle nostre camerette 🙂

tel. + 39 040 6726715
info@residenzale6a.it

 

Residenza LE 6 A Trieste

Le 6 A – Le camere B&B

Ogni camera del nostro b&b ha un nome di donna che inizia per A: Annetta, Amalia, Angiolina, Ada, Alberta e Augusta. Sono i nomi delle protagoniste dei romanzi dello scrittore triestino Italo Svevo.
Camere b&b con angolo cottura

La Settima A- gli studio

Anna Livia, la nostra Settima A, è la protagonista di uno degli episodi di Finnegans Wake, l’ultimo romanzo di Joyce. L’autore si ispirò a Livia Veneziani, moglie di Italo Svevo. Giacomo, Nora, Stanislaus, Eileen, Sinico: ogni camera è un piccolo studio con angolo cottura e riconduce agli scritti di Joyce quando viveva a Trieste.