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Favette triestine

fave triestine

Invitanti, dolci e della grandezza giusta per non provare sensi di colpa quando ne assaggi almeno tre…perché la verità è che una tira l’altra. Le fave triestine sono dei dolcetti squisiti a base di mandorla che si consumano nella nostra città proprio in questo periodo, in particolare per la ricorrenza dei defunti.

Sono caratterizzati da tre colori: bianco all’essenza di vaniglia, rosa all’essenza di acqua di rose e marrone, all’essenza di cacao. Le fave migliori presentano una leggerissima crosta croccante che nasconde un cuore morbido, gustoso e profumato.

Dagli archivi storici di una delle pasticcerie più antiche di Trieste sembra che faccia parte della tradizione triestina almeno dall’inaugurazione del castello di Miramare.

Secondo i tempi della mandorla

Il consumo di questo prodotto è legato sicuramente ai tempi della terra: in Carso il mandorlo è un albero diffuso e la raccolta viene fatta appunto tra ottobre e novembre. In questo periodo le dispense dovevano essere riempite con il nuovo raccolto e le ultime riserve di questi meravigliosi frutti andavano comunque consumate entro l’anno di produzione perché gli olii presenti nella mandorla la inacidiscono nel lungo periodo.

Ed è proprio nella maturazione della mandorla che sta il segreto dell’ingrediente essenziale della fava: la farinella.
Per mantenere la consistenza ottimale della fava, nella lavorazione della farinella gli olii essenziali non devono fuoriuscire e ciò è possibile soprattutto con la lavorazione di fave del vecchio raccolto. La giusta preparazione richiede una lunga lavorazione che deve rispettare tutti gli equilibri fino al prodotto finito.

Giorno dei morti e simbolismi

Fin dalla tradizione romana si riteneva che il legume della fava potesse essere uno strumento di comunicazione con il mondo dei morti grazie alle sue radici lunghissime che si spingono in profondità nel terreno.

Da qui l’origine del nome di questi dolcetti che continuano a ricordare il ciclo della vita attraverso l’uso simbolico dei colori:

  • bianco-nascita
  • rosa-vita
  • marrone/nero-morte

Dove acquistarle

Abbiamo chiesto a Maurizio Stagni, fine conoscitore della città, un consiglio su dove assaggiare queste prelibatezze:

  • per chi cerca la tradizione Sircelli e Antico Caffè San Marco
  • di solito le fave vengono vendute in confezioni complete di tutti i gusti, chi invece preferisce acquistare un solo colore può trovare le confezioni da Eppinger
  • un tocco di originalità viene offerto da Jerian che ha aggiunto tra i colori il giallo all’essenza di Stock Original, brandy nato a Trieste.
  • a chi preferisce una grana più artigianale consigliamo Panificio Pasticceria Peccati di Gola (via Roma 28)
Residenza LE 6 A Trieste

Le 6 A – Le camere B&B

Ogni camera del nostro b&b ha un nome di donna che inizia per A: Annetta, Amalia, Angiolina, Ada, Alberta e Augusta. Sono i nomi delle protagoniste dei romanzi dello scrittore triestino Italo Svevo.
Camere b&b con angolo cottura

La Settima A- gli studio

Anna Livia, la nostra Settima A, è la protagonista di uno degli episodi di Finnegans Wake, l’ultimo romanzo di Joyce. L’autore si ispirò a Livia Veneziani, moglie di Italo Svevo. Giacomo, Nora, Stanislaus, Eileen, Sinico: ogni camera è un piccolo studio con angolo cottura e riconduce agli scritti di Joyce quando viveva a Trieste.