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Gita al Faro…di Trieste

Vista dal Faro della Vittoria

Il faro rimane ancora una meta non particolarmente frequentata rispetto agli altri monumenti della città eppure può regalare un’esperienza unica, soprattutto nella settimana della Barcolana, quando le vele tinteggiano di bianco il nostro golfo.

Monumento militare nazionale

Monumento nazionale sotto la dipendenza della Marina Militare, il Faro viene costruito tra il 1923 e il 1927, subito dopo la conclusione della Prima guerra mondiale. All’esigenza di sostituire la lanterna per soddisfare la necessità del porto, si associa la volontà di edificare un monumento che possa celebrare il passaggio della città al Regno d’Italia e commemorare i caduti della guerra.

Elementi simbolici per celebrare la vittoria italiana

Con un basamento della struttura costituito da pietre provenienti dall’Istria e dal Carso, il faro viene collocato al posto di una delle più importanti postazioni dell’impero austro-ungarico: il Forte Kressich. Ampio ed importantissimo complesso militare, allora considerato un gioiello dell’architettura militare il Forte era stato costruito dall’Impero Austro-Ungarico  per difendere la città da eventuali incursioni via mare e probabilmente anche per sedare eventuali sommosse cittadine. Il basamento del Faro della Vittoria ne ingloba gran parte.

Tutti gli elementi che compongono la struttura del Faro risultano altamente simbolici:

  • l’ancora appoggiata alla sua base è quella del cacciatorpediniere Audace, la prima nave italiana entrata in Porto
  • la catena sull’aiuola alla base del Faro e i proiettili all’entrata appartenevano alla corazzata austroungarica affondata nella Base di Pola nel 1918 da incursori della Marina Italiana
  • la statua posta sulla facciata anteriore della base del Faro raffigurante il Marinaio ignoto che scruta il mare
  • sulla cima, la statua della vittoria alata, in rame, che regge con la mano sinistra una fiaccola e con la mano destra una colonna d’alloro. Una curiosità: la corona sul capo della Vittoria nasconde l’impianto di protezione della scariche atmosferiche.

vista dal faro della vittoria

Quando e come visitare il Faro

Gli orari di apertura variano in base alla stagione, per questo è bene consultare il sito ufficiale. Solitamente è aperto in determinate giornate tra aprile e novembre, escluse quelle di pioggia – in cui l’ambiente è rischioso per i fulmini – e di bora forte. Nei giorni della Barcolana spesso propone un orario speciale.

Si può usare l’ascensore e la durata media della visita è di 15 minuti, comprese salita e discesa. Non è necessaria la prenotazione

Residenza LE 6 A Trieste

Le 6 A – Le camere B&B

Ogni camera del nostro b&b ha un nome di donna che inizia per A: Annetta, Amalia, Angiolina, Ada, Alberta e Augusta. Sono i nomi delle protagoniste dei romanzi dello scrittore triestino Italo Svevo.
Camere b&b con angolo cottura

La Settima A- gli studio

Anna Livia, la nostra Settima A, è la protagonista di uno degli episodi di Finnegans Wake, l’ultimo romanzo di Joyce. L’autore si ispirò a Livia Veneziani, moglie di Italo Svevo. Giacomo, Nora, Stanislaus, Eileen, Sinico: ogni camera è un piccolo studio con angolo cottura e riconduce agli scritti di Joyce quando viveva a Trieste.