In mostra al Museo Revoltella dal 19 novembre 2022 al 10 aprile 2023
Frequentemente accostati alla corrente più celebre degli impressionisti, quella dei macchiaioli è la storia di una gruppo di giovani pittori che volevano rompere gli schemi imposti dalle accademie italiane per concentrarsi sulla luce naturale, l’ombra e il colore ma anche sul rapporto tra pittura e politica.
Il movimento dei macchiaioli prende origine nella metà del 19° secolo da un piccolo gruppo di artisti, molti impegnati politicamente e coinvolti nelle insurrezioni del 1848. Giovani idealisti con il desiderio di rinvigorire l’arte italiana riprendendo la struttura tonale di vecchi maestri come Rembrandt, Caravaggio e Tintoretto.
Perché macchiaioli?
I macchiaioli si dedicarono ad una pittura realista e immediata, senza disegni preparatori. Dipingevano a macchie dense e colorate la vita quotidiana, con pennellate brevi per dare un tocco più reale ai soggetti.
Se i contorni nei loro dipinti risultano sfumati per riprodurre la realtà così come appare a un colpo d’occhio, scelsero di non focalizzare la propria opera sulle componenti dello spettro dei colori e di non finire i lavori all’aria aperta ma di prendere delle bozze veloci per poi rielaborarle in studio.
Seguono una strada diversa quindi dagli impressionisti e alcuni li definiscono i primi modernisti grazie alle loro teorie sulla pittura e il loro radicamento nel tessuto sociale e nel contesto storico. Le loro opere infatti forniscono commenti su vari temi socio-politici, tra cui l’emancipazione ebraica, le prigioni e gli ospedali, e le condizioni delle donne, inclusa la condizione delle vedove di guerra e la vita dietro le quinte.
La mostra “I macchiaioli”
Le opere de I Macchiaioli saranno a Trieste al Museo Revoltella di Trieste dal 19 novembre 2022 al 10 aprile 2023. La mostra, prodotta da Arthemisia e curata da Tiziano Panconi, raccoglie oltre 80 opere da prestigiose collezioni private italiane ed europee.
Tra queste si potranno ammirare opere quali Bambino a Riomaggiore (1894-95) e Solferino (1859) di Telemaco Signorini, Mamma con bambino (1866-67) di Silvestro Lega, Fanteria italiana e Tramonto in Maremma (1900-05) di Giovanni Fattori e Bambino al sole (1869) di Giuseppe De Nittis accanto a Signore al pianoforte (1869) di Giovanni Boldini.
Buono a sapersi: prezzo ridotto se vieni a Trieste con Trenitalia
Se possiedi un biglietto Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca con destinazione Trieste e con data antecedente fino a due giorni l’ingresso alla mostra, puoi entrare con biglietto ridotto. Qui tutte le informazioni aggiornate.