Un tempo sicuramente meno nota ai turisti, oggi tappa immancabile se vi vuole vivere il Carso nella sua genuinità.
Tradizione a tavola
L’Osmiza è un luogo della tradizione carsica, non un’osteria o un agriturismo, ma una casa privata che fin dai tempi dell’Impero austro-ungarico apre agli avventori per un periodo limitato per vendere i propri prodotti: salumi caserecci e formaggi di latteria, preparati secondo la tradizione tramandata da generazione in generazione e accompagnati da vino bianco o rosso, uova e magari verdure dell’orto sott’olio.
Ma l’Osmiza è anche lo stare assieme, in corti arredate in modo spartano con tavole e panche di legno , con il Carso alle spalle e magari il mare sullo sfondo.
Troverai tavolate che intonano canti con la chitarra, bambini che corrono, vecchi che giocano a carte e qualcuno che si rilassa dopo una lunga camminata. È un luogo di comunità.
La frasca: dove e quando andare in osmiza
Puoi vivere questa esperienza per tutto l’anno: ogni osmiza apre in periodi determinati ma ne troverai sempre almeno una aperta. La primavera e l’autunno sono però i periodi migliori perché puoi stare all’aperto magari dopo una bella gita alla scoperta della natura carsica.
Le osmize sono disseminate in tutto il Carso e qualcuna si trova anche nelle zone più periferiche della città. Trovarle è facile: sono segnalate con i fraschi, cespi di edera attaccata ad una freccia di legno che indica il percorso fino a raggiungere quello fuori il portone. Se invece preferisci un metodo più contemporaneo, puoi fare affidamento al portale dedicato.